2 sole domande, ma cattive, sull'antibiotico
1. L'antibiotico ti è stato prescritto da un medico o hai deciso tu da solo di prenderlo?
2. L'antibiotico lo hai preso seguendo giorni e orari scritti sulla ricetta o lo hai assunto a caso, quando ti ricordavi?
Be', se hai scelto la seconda risposta anche solo ad una delle due domande, tu sei una delle persone che hanno concorso a far sì che, oggi, gli antibiotici in alcune situazioni non funzionino più.
Sei tu che, non utilizzando l'antibiotico nei casi opportuni o utilizzandolo non al massimo delle sue potenzialità, hai dato la possibilità ai batteri di apportare alla loro struttura dei cambiamenti atti a resistere al successivo contatto con lo stesso antibiotico.
Capisci ora il danno che hai fatto all'intera comunità, quando hai preso l'antibiotico di tua iniziativa, così, giusto perché avevi male e hai pensato "intanto lo prendo, qualcosa farà" ?
Non parliamo, poi, di quando hai deciso di sospenderlo dopo soli 3 giorni di assunzione, perché tanto stavi bene e ti stava dando fastidio all'intestino.
E quella volta che invece di prenderlo ogni 8 ore, l'hai preso dopo 10 ore e il giorno dopo addirittura dopo 12 ore per dimenticanza?
Nel 2017 dati pubblicati dall'ECDC ( Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive ) hanno segnalato che in Europa sono stati registrati 33.000 decessi per infezioni batteriche resistenti agli antibiotici, di cui ben 11.000 in Italia a conferma che il nostro paese condivide il triste primato con pochissimi altri Stati di avere il più alto tasso di resistenza.
Ultima domanda: vuoi tornare all'era pre-antibiotico o vuoi capire che devi essere diligente nella sua assunzione?
Siamo qui per te.